“Vittima di te stesso” da Alejandra Daguerre
Dicono che nel Medio Evo un uomo fu ingiustamente accusato di aver ucciso una donna . In realtà, il vero autore era una persona influente e pertanto cercarono un "capro espiatorio" per nascondere il vero colpevole. L'uomo fu rapidamente arrestato e portato a giudizio (per dare una rapida risposta alle proteste sociali), sapendo che non aveva nessuna possibilità di sfuggire al verdetto:
"MORIRE SULLA FORCA".
Il giudice (corrotto e complice) cercò di far apparire tutto come un processo giusto agli occhi del popolo, e per essere accondiscendente davanti al pubblico disse all'imputato: "Conoscendo la vostra reputazione di credente e devoto del Signore, lasciamo a Lui il vostro destino. Scriverò su due fogli separati le parole colpevole e innocente. Sceglierai poi uno di loro e sarà la mano di Dio a decidere il tuo destino"
Naturalmente, il giudice scrisse "colpevole" su entrambi i fogli e la povera vittima capì subito il suo chiaro svantaggio: era stato vittima di un tranello e non c'era via di scampo ...Il prigioniero ricevette l'ordine di scegliere uno dei fogli piegati. L'uomo respirò profondamente, rimase in silenzio con gli occhi chiusi, e quando la sala cominciò a spazientirsi, afferrò uno dei due pezzi di carta e con un rapido movimento se lo portò alla bocca e lo inghiottì.Sorpreso e indignato, il Giudice inveí contro l'atteggiamento scorretto e irrispettoso dell'accusato: "Il popolo attende con ansia il verdetto e tu, di nuovo, ci prendi in giro!" "È molto semplice" rispose l'imputato "basterà leggere il pezzo di carta che rimane e tutti sapranno cosa diceva quello che mi sono mangiato..." Fra brontolii e mormorii (mal dissimulati) dovettero liberare il prigioniero.
Non siamo più nel medioevo ma passiamo per situazioni difficili tutti i giorni.
Accuse, ingiustizie, capri espiatori, incomprensioni, tradimenti e corruzione ... sono purtroppo all'ordine del giorno.
Potremmo lasciarci andare al reclamo (certamente giustificato) e generare dentro di noi una centrale elettrica di frustrazione e rabbia furibonda; oppure possiamo lavorare in un'altra direzione, promuovendo l'ingegno e l'inventiva. La quota di originalità che tanto ci motiva e ci riempie d'orgoglio è nelle nostre stesse risorse ... è parte di ognuno di noi ... e vive dentro di noi. È nel modo in cui ci vediamo, nelle possibilità che cerchiamo, nella maniera in cui dimostriamo il nostro interesse per le cose, nei nostri sogni ed obbiettivi ... ma ho una cattiva notizia: nessuno lo può fare per te!
Siamo noi i responsabili di mettere in moto la nostra creatività. Siamo abituati alla vittimizzazione, e rimaniano fermi perché è più facile lamentarsi passivamente dell'ingiustizia che attivare la giustizia. Non ci rendiamo conto che la vittimizzazione è una minaccia crudele per la nostra autostima ... la indebolisce, la ferisce, ci rende "impotenti".
Non mettiamo il nostro destino nelle mani di altri. Non dobbiamo restare ad aspettare che qualcun'altro ci salvi. Tutti noi abbiamo "risorse creative" che possiamo mettere in azione; sono la vera chiave per affrontare il mondo in maniera diversa.
Dare la colpa agli altri, alle circostanze difficili ed ai fattori esterni, invece di concentrarci sul nostro potenziale interiore, è la mentalità che ci blocca e ci lascia incollati ai nostri limiti: se lo continuiamo a farlo, poco a poco ci convinceremo che la soluzione è al di là delle nostre possibilità ... e ci sembrerà irraggiungibile.
Conclusione: Per difficile che sembri una situazione di vita, per ingiusto che possa esserel'atteggiamento degli altri, per più che ci sorprendano tempi di battaglie e disperazione mentre noi ci sentiamo disarmati e senza forza, dobbiamo cercare una soluzione combattendo fino all'ultimo momento ... anche se apparentemente è tutto perso.
Siate creativi! Nessuno può usare tue risorse, né invadere la tua immaginazione. Bisogna generare idee, percorrere nuovi sentieri, cantare, ballare, studiare, ridere forte, svegliare i sensi ... ti rendi conto di quanto si può trovare là davanti?
non diventate VITTIME DI VOI STESSI...
alejandradaguerre@gmail.com