Argentina ,
Lunes, 06 de octubre de 2008
 
     
26/11/06
Griselda Marinone

Necesito saber si hay algun familiare de don Juan Marinone en Italia o en la Argentina,  ya que soy nieta de un italiano gracias.

griselda_marinone@hotmail.com


 


23/11/06
Conferenza COMITES Rosario

Gentile Direttore:

Abbiamo il piacere di invitare Lei e i soci di codesta Associazione alla Conferenza "Immigrazione dallArgentina verso lItalia" (in spagnolo), a cura della dott.ssa Adriana Bernardotti, che si svolgerà presso la sede del Com.It.Es., il giorno lunedì 27 novembre 2006, alle ore 19 (si prega massima puntualità)

Lincontro è organizzato dalla Commissione di Azione Sociale, coordinata dalla Sig.ra Ma. Alejandra De Marco.

La preghiamo di confermare la Vostra presenza allo scopo di una migliore organizzazione.

Cordiali saluti.

Cav. Erugelio Carloni, Presidente
Sig.ra María Alejandra De Marco, Coordinatrice di Azione Sociale


07/11/06
Immigrazione nella terra di santi e sciacalli

La trasmissione "Le Iene" andata in onda martedì della settimana passata (31 ottobre), non ha certo suscitato il clamore delle settimane passate, anche se conteneva un importante servizio (coraggioso ed ingenuo allo stesso tempo) sull`utilizzo di immigrati clandestini nelle campagne del Nord Italia. Come mai (si chiedevano i nostri) stampa e televisioni danno ampio spazio ai casi di sfruttamento solo quando questi avvengono nelle regioni del meridione d`Italia? (Nel servizio si dimostrava come questi casi erano comunissimi anche al nord). Non lo sanno le ingenue Iene che per capire e spiegare "come mai" bisognerebbe allargare di molto l`orizzonte, sino ad includere quelle vere, di iene: a Lampedusa, al terrorismo, al declino demografico italiano, al tracollo economico del Lombardo-Veneto.

Torniamo indietro di qualche mese, ad un editoriale estivo di Busetta su "La Sicilia" nel quale si puntualizzava qualcosa sui fatti di Lampedusa, e cioè che non proprio di sbarchi sull`isola si sarebbe dovuto parlare, perchè a Lampedusa i barconi ci venivano portati dalle navi italiane.

Andiamo ancora più indietro nel tempo, alla fine dell`ottocento, grazie alle immagini di Nuovomondo (il film di Crialese) o agli anni `60 del novecento, con un famoso articolo di Fava sul suo libro "I Siciliani": ambedue facce della medaglia a due conii (quello di latta per noi, quello d`oro per Roma) della diaspora siciliana, continuata ininterrotta per almeno un secolo e gestita ad arte per ricavarne valuta pregiata.

Abbiamo quindi un regime (quello Tosco-Padano) già scaltro nel commercio di carne umana e nel lucrare sulle rimesse degli emigranti, a gestirli nelle loro fabbriche costruite sul dramma di milioni di terroni. Abbiamo poi un`isoletta posta al centro del Mediterraneo, lontana da occhi indiscreti e che comunque già provocava un certo fastidio (invidia, forse è meglio aggiungere) per le sue acque cristalline e spiagge immacolate (ricordiamo che il New York Times qualche anno fa la pose tra le dieci isole dal mare più bello del mondo). Abbiamo infine il declino economico del Lombardo-Veneto, per giunta accoppiato ad un declino demografico generalizzato in Europa che promette di far saltare completamente il sistema delle pensioni.

In pratica ci sono i presupposti per mettere tutti d`accordo (su al nord): a destra come a sinistra, la chiesa ed i massoni, i servizi segreti di mezza Europa. E così possiamo costruire un bel romanzo, che noi ovviamente considereremo solo immaginario.

Tutte le nazioni europee si stanno prodigando nel favorire un`immigrazione per quanto possibile selezionata al fine di ottenere la crescita demografica necessaria al ricambio generazionale. Questo vale ancora di più per l`Italia, il paese che in Europa sta invechiando più velocemente.

Il problema come detto è chiaro a tutti, solo che politicamente spinoso per almeno una parte politica. All`inizio tutto avviene in modo molto caotico: vi sono sbarchi ovunque in Spagna e nel Sud Italia (ricordate che un tempo anche la Calabria e buona parte delle coste Siciliane ne erano affette?) Gli attacchi dell`11 settembre negli Stati Uniti, e la scoperta di cellule terroristiche islamiche (una volta dette semplicemente spie) portano però a più miti consigli: il flusso deve essere controllato.

Si erano già istituiti i centri di accoglienza, quindi si inventarono delle false leggi anti-immigrazione come la Bossi-Fini (abilmente sfruttata dal centro-sinistra ma assolutamente innocua), si fa anche qualche finto accordo con Gheddafi e si mandano indietro un paio di aerei carichi di disperati per "fare la parte". Alla fine la grande idea: deviare tutto il flusso verso un`unica porta d`ingresso, per rendere tutto più facile e per schedare tutti. L`Europa è d`accordo, anche perchè la Sicilia (grazie alla sua posizione) può facilmente diventare l` hub della disperazione mondiale. Viene deciso di convogliare tutti verso Lampedusa (tra i tripudi degli amici di Rimini). Che questa sia una chiara decisione strategica non vi sono dubbi, tanto è vero che l`estate scorsa si è deciso di raddoppiare la capienza del centro di accolgienza dell`isola: evidentemente ne vogliamo ancora di più.

Si scatena nel frattempo una cascata mediatica orchestrata ad arte che ha lo scopo principale di ammansire i Siciliani con una serie infinita di servizi mandati in onda da quel covo che è la sede di Palermo di Rai3. Giornalmente ci fanno credere che la notizia principale per noi sia l`arrivo di un barcone di disperati e non sapere cosa sta succedendo a Palermo (dove gli ascari, presidente incluso, appoggiano il gioco parlando dei "doveri di accoglienza verso chi soffre"). E non dimentiachiamoci uno degli scopi secondari: distruggere il turismo di Lampedusa, per il quale nessuno a Palermo alza un filo di voce.

Ma sorge un piccolo problema logistico: gli immigrati infatti servono alle fabbriche del nord, e non si può rischiare che rimangano al sud dove il clima è più piacevole, a lavorare per i terroni. Allora via con la nuova campagna mediatica anti-meridionale: il caporalato di Foggia, quello di Cassibile, le irregolarità nelle imprese edili siciliane e così via. Ed intanto i numeri dicono qualcos`altro, e cioè che tra il 2004 ed il 2006 le irregolarità sul lavoro degli extracomunitari rilevate dalla guardia di finanza sono circa 2000 l`anno per la Lombardia, 1000 per il Veneto, 500 per il Friuli. Ed a sud? Un centinaio per la Sicilia, circa 150 per la Puglia, 300 per la Campania.

E così abbiamo chiuso il cerchio arrivando, nella terra degli sciacalli, sino al servizio delle Iene.

Ma ovviamente tutto questo è solo immaginazione.

L`ALTRA SICILIA - ANTUDO
Il Movimento politico dei Siciliani "al di qua e al di là del Faro"
(www.laltrasicilia.org)


06/11/06
Homenaje a Sicilianos

De nuestra consideración:
Con motivo de realizar la III Settimana Siciliana en Argentina del 12 al 18 de noviembre 2006 en la ciudad de Rosario, se efectuará un homenaje al Siciliano en Argentina. En el acto de cierre del sábado 18 de noviembre en el teatro Broadway se entregarán distinciones a personalidades Sicilianas.
La Federación Regional Siciliana del Litoral, convoca a todas las Asociaciones Sicilianas que componen FE.RE.SI.,  a aportar el Currículum de aquellas personas que están en condiciones de ser distinguidas en dicho acto.
 
Requisitos a cumplimentar:
Nacido en la isla de Sicilia y que pueda recibir la distinción en el Teatro.  (no es un homenaje póstumo)
Amplia trayectoria en la Cultura , Sociedad, Empresarial ó Política, etc. Es importante destacar que, ante todo, la distinción es un reconocimiento a la Sicilianidad , dicha persona debe ser reconocida además de su trayectoria, por trabajar en favor de mantener vivo el sentimiento hacia Sicilia y/o la Colectividad Siciliana , la Cultura Siciliana , la Lengua ó las Instituciones Sicilianas, etc.
Las Instituciones Sicilianas pueden presentar una persona y deben avalar la información que aporten.
Entregar el Currículo y demás informaciones si la hubiere junto con nota de la Institución que avala la designación antes del  8 de noviembre 2006.

 
FE.RE.SI. organizará una Subcomisión para evaluar todos los currículos y elegir a las personalidades más relevantes para ser distinguidas.
 
Aguardando vuestra respuesta, lo saludo muy cordialmente.
 
Bernardo Vecchio SECRETARIO

FE.RE.SI.FEDERACION REGIONAL SICILIANA DEL LITORAL ROSARIO  -  ARGENTINA


20/10/06
La vera risposta che i Siciliani devono dare alla "mmonnezza" campana

Il Governo Prodi supera ogni giorno se stesso nel disprezzo per la Sicilia e per i suoi interessi.
Il colmo è quello di risolvere l`emergenza campana dei rifiuti facendo dell`Isola dove "fiorisce la zagara" (Goethe) la "pattumiera d`Italia".
Non è il caso di perdere tempo a spiegare quanto sia inqualificabile questa scelta; solo una nota: i Campani protestano per le strade perché non vogliono le discariche e quindi i loro rifiuti si smaltiscono in Sicilia?
Ma passiamo alla fase propositiva.
Molti esponenti politici oggi "protestano", alcuni di più, alcuni di meno...
Alcuni "fanno pressioni" sul Governo, di cui pure fanno parte,...
Ma perché protestare? C`è bisogno di scendere in piazza per spiegare che non vogliamo essere una pattumiera ma un giardino, che - nell`Italia dei federalismi - ognuno si tenga, almeno, "`u so fumeri"...
La vera risposta, la più semplice, è ancora una volta nello Statuto, Sacra Carta dei Siciliani che tutti si affrettano a riformare e che invece, intanto, bisognerebbe studiare, anche nelle scuole di base, e poi app
licare, una volta tanto.
Abbiamo la risposta, abbiamo gli strumenti e li cerchiamo altrove! Non ci credete? Vediamo un po`...
L`art. 14 punto n)
: - attribuisce alla Sicilia competenza ESCLUSIVA in materia di "tutela del paesaggio" [dizione legislativa antica che corrisponde alla moderna "gestione del territorio"];
l`art. 17 punto b):  -attribuisce competenza concorrente (ma in Sicilia questa è QUASI ESCLUSIVA,
essendo limitata solo dai principi e gli interessi generali della legislazione dello stato centrale) sulla "igiene pubblica"; ma, soprattutto, su entrambe le materie (e su TUTTE)
l`art. 20
: - dà le funzioni esecutive alla Regione, anche su quelle regolate da legge dello stato (es. polizia) per le quali la Regione deve sì attenersi alle disposizioni generali del Governo centrale, ma che attua in piena autonomia operativa.
In breve, dunque, la materia della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, come QUALUNQUE altra materia amministrativa, è tolta al Governo della Repubblica ed affidata a quello della Regione per tutto ciò che concerne il territorio regionale siciliano.
In pratica i poteri di Bertolaso si fermano ai traghetti di Villa S. Giovanni.
Ci basta?
Si può scendere in piazza, ma non per protestare contro l`immondizia che non vogliamo, ma contro l`ennesimo calpestamento della Nostra Autonomia.
Basterebbe che il Presidente della Regione ordinasse alle autorità portuali ed aeroportuali siciliane di negare l`attracco o l`atterraggio ai carichi di rifiuti, valendosi del solo Statuto. Basterebbe che i suoi alleati "autonomisti" chiedessero l`applicazione dello Statuto.
Le fonti giornalistiche sul punto sono contrastanti: ieri parlavano di accordo istituzionale tra il nostro (ahinoi!) Totò e
la Protezione civile "nazionale" (evidentemente di un`altra nazione), oggi dicono che lo stesso Totò bloccherebbe gli sbarchi... Tre sono le cose: o è complice di questo gratuito inquinamento dell`Isola e allora agli "autonomisti" non resta che minacciare l`uscita dal Governo se non fa marcia indietro, o ha cambiato idea e allora ce ne rallegriamo e lo invitiamo a fare pieno uso dei suoi poteri per restituire al mittente i rifiuti, oppure "non ne sa niente" o non si ritiene competente il che sarebbe anche peggio (ma questa ipotesi la scartiamo per principio).
Abbiamo pure sentito dire da qualcuno che accogliere l`immondizia altrui è un segno di "unità del Paese", che questo sforzo ci sarebbe stato chiesto niente meno che dal Capo dello Stato... Bella unità quella che ci viene riservata... Bella casa comune... agli altri la dispensa e a noi sempre il gabinetto. Non sappiamo se questo invito del Capo dello Stato sia vero o solo molto indiretto... In ogni caso Roma e il Quirinale potrebbero dare l`esempio prendendosi un po` dei rifiuti dei loro vicini di casa.
Per inciso: vedete come lo Statuto del 1946 sia potente nel difendere i nostri interessi? Non sarebbe bene che i "legislatori siciliani" ci pensassero assai bene prima di toccare uno strumento così potente anche se non sfruttato?

L`Altra Sicilia – Antudo
Movimento politico dei Siciliani « al di qua e al di là del Faro »
(www.laltrasicilia.org )


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