Domani in tribunale nipote di una delle missionarie uccise

L`ex ammiraglio Emilio Edoardo Massera "deve essere considerato pienamente in grado di stare in giudizio, nonostante possibili tentativi manipolativi, più o meno coscienti, attuati attraverso l`estremizzazione, anche in forma eclatante, di sintomi psichici fittizi". Il responso del perito nominato dal gip del tribunale di Roma, Piero Rocchini, rispetto all`ex alto ufficiale argentino accusato nel processo su alcuni desaparecidos italiani, è stato reso noto dal sito 24marzo.it, che è realizzato dai rappresentanti in Italia dei familiari delle vittime della dittatura argentina.

La posizione di Massera, che ha ormai 83 anni, fu stralciata dal procedimento che ha riguardato altri esponenti della dittatura militare sudamericana, che sono poi stati condannati all`ergastolo. Massera è stato capo di Stato Maggiore della marina militare ed è considerato tra i maggiori responsabili del colpo di Stato del 1976. Fece parte della prima fra le giunte che governarono il paese dal 1976 al 1981. Artefice del Processo di riorganizzazione nazionale fu condannato più volte per le violazioni dei diritti umani commesse durante tale periodo. La Procura ne aveva chiesto il rinvio a giudizio per l`accusa di omicidio volontario premeditato in relazione alla scomparsa di Angela Aieta, Giovanni e Susanna Pegoraro.

Domani, si ricorda in una nota, davanti al giudice Mancinetti, verrà discussa la perizia realizzata da Rocchini e che consta di 28 pagine. E` comunque già possibile scaricare il documento - si spiega - direttamente dalla pagina web del sito 24marzo. Sempre domani, a piazzale Clodio, è previsto l`incontro con la stampa di suor Geneviéve, nipote di una delle missionarie francesi uccise all`Esma, la scuola della marina diventata tristemente famosa per le molte persone che vi furono torturate o di cui non si seppe più nulla dopo esservi entrate.

Massera in passato, anche in altri procedimenti a suo carico in Argentina, fu dichiarato incapace di stare in giudizio. Lo stesso Rocchini, nella perizia, spiega che l`imputato nel novembre del 2002 soffrì di un ictus e che le "manifestazioni di moderato decadimento senile sembrano sincere, mentre appare frutto d`elaborazione a carattere simulatorio o fittizio il quadro sintomatologico relativo alla presenza di un quadro gravemente demenziale". Insomma "il periziando dimostra consapevolezza della situazione nella quale è calato, discriminando ruoli e identificando correttamente le diverse figure professionali".

di virgilio.it