Calcio. Juventus, l´anti-Inter
I bianconeri battono il Genoa con Del Piero e sono secondi
TORINO .-Nell`attesa di farle esplorare i nuovi territori del marketing narrati dal nuovo contratto biennale, per ora Alex Del Piero fattura alla Juventus quello che ancora dovrebbe riuscigli meglio, il gol, una specialità assente dalla seconda di campionato, a Cagliari. Basta la pedata ravvicinata del capitano nel primo tempo, per sigillare una partita piuttosto brutta (e nervosetta, nove ammoniti, Ranieri e Nedved espulsi nel finale), mai dominata, ma sufficente a issare i bianconeri al secondo posto, solitario, dietro l`Inter.
La Juve di questi tempi non è bella, anzi, non fa spettacolo, non si costruisce troppe occasioni, ma resta solida davanti a Buffon (e in Buffon), uscendo dalla quarta partita filata senza reti prese su azione (a Firenze fu il rigore di Mutu). Premesso che il talento non è lo stesso, sennò si rischia la querela, la squadra di Ranieri fabbrica una partita molto capelliana, lasciando poche occasioni al Genoa e cementando il massimo dall`unico sprazzo vincente. Chiaro che, a occhio, non basterà per affondare la portarei nerazzurra, copyright del presidente Cobolli Gigli, che attraccherà il 4 novembre all`Olimpico.
Quando s`inizia, il tridente bianconero rimane una tentazione, perché Ranieri, senza la forza d`urto di Iaquinta, non cerca avventure: e allora, ecco il 4-4-2 già assemblato contro la Fiorentina, con Del Piero al posto dell`ex udinese e Zanetti (di rientro dalla squalifica) nella posizione di Almiron. All`inizio, però, la Juve non ne cava granché, perché con in mezzo due che di mestiere fanno (bene) i mediani, l`inventiva dovrebbe arrivare sulle corsie, da Salihamidzic e Nedved: resta una tentazione pure questa. Brazzo, che non è Camoranesi, non scappa una volta e il ceco non ha ancora trovato una decente messa a punto, ai suoi livelli almeno.
Servono così diciotto minuti per sparare un pallone verso Rubinho: arriva dalla testa di Trezeguet (centrale però), innescato da una delle rare discese di Grygera. Rare saranno anche le apparizioni del francese. Nonostante il gioco bianconero resti sotto il minimo sindacale, la Juve avrebbe pure le occasioni per segnare, ma le spreca goffamente entrambe. La prima al 22`, quando una deviazione aerea di Nocerino mette Nedved davanti al portiere avversario, a due passi, ma l`ala, pensando di essere in fuorigioco, cerca un improbabile (e innocuo) tocco carpiato.
Combina ancora peggio Salihamidzic, cui capita sotto la suola il pallone a un metro dalla linea, dopo un bello slalom di Del Piero sulla sinistra: prevalgono però i cromosomi del difensore, perché il colpo di tacco va nella direzione sbagliata. Lo zero a zero regge anche perché dall`altra parte il Genoa non si vede quasi mai, con l`unica proto-occasione di Di Vaio nata da un liscio di Grygera: rimedia Legrottaglie, che pilota bene la retroguardia, a volte anche con eleganza. Tocca a Del Piero, allora: cross di Nedved dalla sinistra e delizioso tocco d`esterno destro del capitano, che fulmina la linea del fuorigioco, lasciando sul posto i tre difensori centrali rossoblu. Poco dopo sfiora il replay, tagliando bene una punizione da venti metri, che Rubinho alza sulla traversa.
Secondo tempo. Gasperini ci prova con Leon, messo sul prato al posto di un imbarazzante Di Vaio. Il primo pericolo per la Juve arriva dopo 9`, per un erroraccio di Molinaro che sbaglia la chiusura e spalanca il rettilineo a Sculli, uno dei quattro ex in campo: il tiro è violento, ma Buffon fa il Buffon e lo devia in angolo. Il portiere, nel finale, alza bene anche un colpo di testa di Lucarelli, poi la partita si scioglie in un nervosismo decisamente fuori posto, mentre Del Piero è già uscito, filando in ospedale per la prossima nascita del figlio. Ranieri si fa cacciare per proteste e Nedved lo imita, beccandosi il rosso a partita finita per una gomitata. Un po` di camomilla, please.
di Massimiliano Nerozzi (lastampa.it)