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Miércoles, 24 de octubre de 2007
 
     
11·10·07 | Comercio Exterior

Commercio estero. Assocamerestero: Made in Italy, import cresce del 4,5% a 7,5 mld

Continua il trend positivo dell’export del made in Italy sul mercato della Gran Bretagna. Nei primi sei mesi di quest’anno è cresciuto del 4,5 per cento rispetto allo stesso periodo 2006, arrivando a valere 7,5 miliardi di euro e rappresentando il 74,8 per cento del totale delle nostre esportazioni sul mercato locale. Lo si legge in una nota di Assocamerestero, l’associazione delle Camere di commercio italiane all’estero.
In prima linea nella crescita il settore del metallo (più 22,7 per cento), che raddoppia pressoché il suo saldo attivo (più 92,1 per cento), seguito da quello dei prodotti in cuoio (più 20 per cento). La meccanica rimane al primo posto come valore con 1,8 miliardi di euro e una crescita del suo export del 6 per cento. In calo i mezzi di trasporto (meno 4,4 per cento), il cui saldo si mantiene comunque positivo, passando da 484 a 309 milioni di euro, e l’elettronica (meno 10,5 per cento), per la quale una parallela riduzione delle importazioni fa sì che il saldo negativo si riduca di quasi il 54 per cento.
Nei giorni scorsi si è tenuta a Londra la terza edizione del "Viva Italia show", la maggiore manifestazione del made in Italy nel mondo anglosassone promossa dalla Camera di commercio italiana nel Regno Unito con lo scopo di rafforzare i rapporti delle imprese italiane con il mercato britannico e in particolare con quello londinese. Circa 14mila i visitatori durante i tre giorni dello show che ha raggruppato settori diversi: turismo e tempo libero, cibo e vino, moda e stile, arte e design, artigianato e tecnologia, auto e moto, trasporto, immobiliare e casa, stampa, editoria e multimedia, benessere e bellezza.
Le società italiane, tra cui tredici campane, sempre di più preferiscono la Gran Bretagna per investire in Europa: nel 2005 le imprese italiane sono cresciute del 20 per cento e del 10 per cento è stata la crescita sia degli addetti (pari a 70mila) sia del valore dei fatturati (15 miliardi di sterline), come emerge da uno studio della Camera di commercio locale che sarà pubblicato nel prossimo mese di novembre, in contemporanea con l’uscita del report della British Chamber of Commerce for Italy sugli investimenti delle imprese britanniche in Italia. Le imprese maggiormente interessate a investire nel Regno Unito, secondo la Camera, sono quelle che operano in settori in cui tradizionalmente l’Italia è forte, ossia meccanica, moda, arredamento e design, cui si affiancano comparti più innovativi come quello bancario e dei servizi. 
 
Fonte: denaro.it

 


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