Argentina ,
Martes, 23 de octubre de 2007
 
     
14·09·07 | Salud

Firenze. Dall´Argentina in Italia per un trapianto di cuore

La piccola Romina salva grazie alla solidarietà della nostra comunità   

BUENOS AIRES.-Romina Bondone ha poco meno di due anni e un cuore nuovo. Le è stato trapiantato all’Ospedale Meyer di Firenze dove è giunta dall’Argentina lo scorso 22 agosto. Figlia di una coppia italo-argentina, la piccola, che risiede in provincia di Arezzo, è stata colpita da una grave crisi respiratoria mentre era in Argentina con i genitori a visitare i nonni. Ricoverata presso il Centro di Terapia Intensiva Cardiovascolare dell’”Hospital de Ninos” Suor Maria Ludovica di La Plata le è stata riscontrata una insufficienza cardiaca acuta congenita mai diagnosticata prima, con la conseguente necessità di trapianto urgente di cuore quale unica possibilità terapeutica. Da qui l’esigenza di un trasporto sanitario d’urgenza in Italia, organizzato in tempi rapidi attraverso il coordinamento tra la Prefettura di Arezzo diretto da Paola Dragoni, le Autorità diplomatiche e consolari italiane in Argentina, i medici dell’Ospedale di La Plata e del Meyer di Firenze, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, competente per questo genere di missioni a carattere umanitario, e la Sala Situazioni dello Stato.
Il 19 agosto, un Falcon è partito da Ciampino alla volta di Buenos Aires: quella dei trasporti umanitari e sanitari, è un’attività che l`Aeronautica Militare svolge ogni giorno, 24 ore su 24. Il 22 l’aereo tornava in Italia con Romina e i suoi genitori grazie ad una mobilitazione umanitaria che ha coinvolto la nostra collettività in Argentina. "Tra gli artefici di questa azione di solidarietà - ha dichiarato Roberto Bondone, padre di Romina - oltre alle autorità istituzionali italiane in Argentina, meritano una menzione particolare Maya Lopez Muro da San Giovanni Valdarno, Enzo Rapisarda da Buenos Aires consigliere del Comites di Morón e segretario delle Acli di La Matanza, José Luis Reggiani pneumologo di Buenos Aires e Claudia Pedraza cardiologa dell’Ospedale Suor Maria Ludovica di La Plata, che hanno partecipato attivamente e con estrema abnegazione alla buona riuscita dell’impresa, attraverso i contatti realizzati per l’espletamento delle pratiche a livello istituzionale, sanitario e logistico, e poter consentire il trasferimento della piccola Romina con l’aereo sanitario in Italia, dove mia figlia é stata ricoverata e presa in cura dallo staff di cardiologia e pediatria medica dell’Opedale Meyer di Firenze".
L’intervento è riuscito e Romina ora sta bene, ma papà Roberto non ha dimenticato la solidarietà dei nostri connazionali. Per questo, ha indirizzato una "lettera aperta" ad Enzo Rapisarda, autorizzandolo a diffonderla attraverso la stampa italiana in Argentina come testimonianza e gesto di sentito ringraziamento verso tutti.
"Il volo della speranza disposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – vi si legge - é decollato dall’aeroporto Aeroparque di Buenos Aires con tutto il suo carico di solidarietà e di amore che accompagnava la mia cara piccola Romina, verso quell’infinita speranza di vita che, grazie a Dio, ha sorretto costantemente l’intera mia famiglia fin dal primo momento quando i sanitari argentini hanno diagnosticato la miocardiopatia di Romy. Quest’esperienza si é conclusa felicemente grazie a Dio e ad un Grande Ponte d’Amore e Solidarietà, a cui hanno aderito persone ed istituzioni sia italiane che argentine, prodigandosi incessantemente per questo caso umanitario che ha commosso profondamente le coscienze".
"Grazie per l’immensità ricevuta. Grazie infinitamente a tutti e a ciascuno di voi" scrive il Signor Bondone citando il Consiglio dei Ministri, la Prefettura di Arezzo e il Comune di Cavriglia, l’addetto militare dell’Ambasciata d’Italia in Argentina, Gianni Picconi, e Pier Carlo Pisa e Fabio Zarzaga del Consolato di La Plata, Claudia Pedraza dell’Ospedale Pediatrico "Suor María Ludovica" di La Plata, Alfonso Grassi e Luciano Embrinati dell’Associazione e Patronato Acli Argentina, il comandante Fabio Caputo e i componenti l’equipaggio del velivolo Falcon 900 del 31 Stormo, il gruppo sanitario della USL 8 di Arezzo. Ringraziamenti anche ad Aniello Di Iorio direttore della Radio Soberania Voces de Napoles "che – spiega Bondone nella sua lettera - ha realizzato il ponte radio con l’Italia ed a Rosario Zungri che ha donato gli stemmi delle bandiere di Italia ed Argentina da offrire ai medici e ai pilori nel simbolo patrio delle due bandiere nazionali".
"Mi sia concessa una menzione speciale che spetta a tre cari amici, senza la cui collaborazione non avremmo potuto realizzare questo ponte d’amore: Maya Lopez Muro che ha operato da San Giovanni Valdarno, mentre Enzo Rapisarda e José Luis Reggiani lo hanno fatto da Buenos Aires. A questo TRIS DI CUORI vogliamo dedicare la nostra gioia di genitori assieme a quella di vivere della nostra creatura Romina. Maya – spiega Bondone - é stata la colonna portante di questo ponte traducendo in capacità di lotta le sue azioni per superare ogni ostacolo, sorretta da una forza artistica di cuore senza limiti. Il dott. Enzo Rapisarda, poeta calabrese di cuore mediterraneo nonché dirigente della comunità italiana, ha curato i rapporti tra la nostra famiglia e le autorità italiane dell’Ambasciata, il Consolato di La Plata, e particolarmente con Paola Dragoni della Prefettura di Arezzo. Nella cordata di solidarietà ha coinvolto l’Istituzione delle Acli Argentina di cui Rapisarda ne fa anche parte, occupandosi sia per il disbrigo delle documentazioni necessarie, nonché dei collegamenti istituzionali e diplomatico-consolari che hanno permesso di garantire a noi questo rientro con il volo speciale dell’aeronautica militare italiana. Il pneumologo dott. José Luis Reggiani, che ha fatto da raccordo tra la famiglia, i sanitari argentini e quelli italiani e l’istituzione Incucai, ente che si occupa della donazione per i trapianti d’organo in Argentina, prodigandosi affinché la piccola Romina venisse ricoverata all’ospedale Meyer di Firenze per il trapianto di cuore di cui ha bisogno. Instancabile e generoso che ha posto al servizio non soltanto la professionalità e la missione di medico ma quella dose di amore che ha germinato giorno per giorno lungo il ponte della speranza".
"Come genitori – si legge ancora nella lettera - com’é comprensibile immaginare in questi casi, ci siamo rivolti prima agli amici e attraverso loro alle autorità. È scaturita una cordata di volontà umanitaria che ha fatto scattare un ponte di solidarietà ed amore tra l’Italia e l’Argentina. Per mia moglie Claudia come madre ed io come padre che siamo nati in Argentina, oggi italo-argentini avendo la cittadinanza italiana, aver ricevuto dal Governo Italiano e dalle Istituzioni coinvolte una prova così grande di solidarietà rappresenta un nobile significato di amore. Un gesto – conclude - che ha esaltato la nostra coscienza di giovani discendenti di emigranti italiani che, vivendo attualmente in Toscana, abbiamo potuto sperimentare ed assaporare l’alto significato di identità, integrazione ed appartenenza all’Italia, per quel ius sanguinis che ci onora".

Fonte: aise

 
Ospedale Meyer di Firenze


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